La Processionaria e l’Euprottide sono parassiti delle piante che, nello stadio larvale, possono causare all’uomo reazioni allergiche ed epidermiche, soprattutto in soggetti particolarmenti sensibili.
Esistono differenti specie di processionaria, ma quelle più diffuse in Italia sono la Processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa)e la Processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea).
La Processionaria del pino è un lepidottero defogliatore che infesta in particolar modo il pino nero e il pino silvetre, ma è possibile trovarne anche su larici e cedri.
L’Euprottide, invece, è una farfalla ampiamente diffusa in Italia le cui larve, provviste di peli urticanti, si nutrono di varie latifoglie forestali ed ornamentali appartenenti ai generi Quercus, Ulmus, Carpinus, Tilia, Salix, Castanea, nonché di varie piante arbustive spontanee e di quasi tutti i più comuni fruttiferi.
Considerato che i bruchi di processionaria del pino possono provocare gravi reazioni allergiche e infiammatorie negli animali e nell’uomo (irritazioni cutanee ed oculari, eritemi alle mucose e alle vie respiratorie) e che tali manifestazioni possono verificarsi anche senza il contatto con il corpo dei bruchi (i peli urticanti possono staccarsi ed essere trasportati dal vento);
Si ordina
a tutti i cittadini e agli Amministratori condominiali di adottare:
- Metodi preventivi: interventi attuati durante il riposo vegetativo delle piante che prevedono la raccolta e la distruzione dei nidi invernali. Con le dovute precauzioni da parte dell’operatore si asporta, mediante il taglio dei rami infestati, i nidi di processionaria. Gli stessi dovranno poi essere chiusi in sacchi di materiale plastico, al fine di evitare la dispersione in aria di parti pericolose per la salute umana, e successivamente inceneriti. L’incenerimento dovrà riguardare solo il contenuto dei sacchi in materiale plastico con esclusione tassativa di questi ultimi. E’ fatto divieto di depositare ramaglie con nidi di processionaria nei sacchetti del rifiuto umido e nel cassone del verde presso la piazzola ecologica;
- Interventi colturali: interventi che prevedono la ripulitura del sottobosco, il taglio dei rami deperiti degli alberi, il sommovimento degli strati più superficiali del terreno;
- Lotta biologica: è consigliabile utilizzare formulati a base di Bacillus thurigiensis var Kurstaki. Questo prodotto non ha alcuna attività su altri insetti ed organismi animali e vegetali, quindi non è tossico per l’uomo; ha un potere insetticida elevato che si manifesta dopo 3-4 giorni dal trattamento e, per la sua modesta persistenza, può risultare conveniente ripetere l’intervento dopo 10-12 giorni, soprattutto nel caso di comparsa scalare delle larve;
- Lotta con feromoni: dal 1991 sono in commercio trappole al feromone che consentono la cattura dei maschi grazie al rilascio di una sostanza di sintesi analoga a quella prodotta in natura dalle femmine. Le trappole, del tipo a colla o ad imbuto, vanno appese alle piante delle specie gradite, nella parte esterna della chioma, a 2-2,5 m da terra.
Ordina altresì
Di evitare la lotta chimica con ricorso ad insetticidi chimici. Tali interventi dovranno essere limitati solo alle situazioni di emergenza in cui, per motivi igienici, è necessario ottenere un rapido effetto abbattente sulle larve che infestano cortili, pareti esterne e manufatti. Tutte le operazioni di disinfestazione verranno coordinate dall’autorità comunale e dovranno essere individuate le ditte dotate di idonea attrezzatura per i trattamenti.
Link utili:
www.asl.bergamo.it
www.processionaria.it